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Vespa velutina: è ancora nel Torinese

Le attività di monitoraggio e cattura continuano con l'obiettivo di eradicarla e contenerne l'espansione


Il “calabrone asiatico” Vespa velutina rappresenta una delle specie aliene invasive che provoca maggiori danni in apicoltura, viticoltura e agricoltura, ragion per cui l’attenzione per il suo contenimento e potenziale eradicazione si è fatta sempre maggiore. Originaria del sud-est asiatico, è stata individuata per la prima volta in Europa nel 2004 (Francia) e in Italia (Liguria) nel 2012. Purtoppo, nell'autunno 2023 è stato ritrovato il primo nido di V. velutina sulla collina torinese, nei pressi di Cavoretto: la conseguente urgente allerta degli apicoltori è stata immediata.


È stata urgentemente stabilita una squadra di esperti composti da membri di associazioni apistiche locali (Aspromiele e CAPT) e del BeeLab (DISAFA - UNITO) che si è adoperata alla ricerca ed eliminazione del nido. Con grande successo: il nido è stato trovato e distrutto, facendo sperare nell’eradicazione. Non solo: l’analisi dei favi ha permesso di stimare la possibile presenza di centinaia di regine di V. velutina svernanti nella collina di Torino, disperse prima del ritrovamento del nido. Si è quindi deciso di iniziare una immediata e intensa attività di monitoraggio e cattura, in collaborazione con associazioni ed enti locali e regionali, per cercare di eradicare la specie nel territorio Torinese.


Partendo dalle conoscenze scientifiche e dall’analisi del territorio è stato predisposto un puntuale (e innovativo) monitoraggio con l’obiettivo di catturare le potenziali regine fecondate durante l’autunno 2023, ma disperse nel territorio in solitaria, come prevede il loro ciclo biologico. L’obiettivo era catturarle prima che costruiscano nuovi nidi in primavera ed estate, provando a eradicarne la presenza e contenerne altrimenti l'espansione.



Il primo risultato è che il monitoraggio funziona: purtroppo il calabrone asiatico è stato, come previsto, ritrovato. Le circa 600 trappole, disposte in un raggio massimo di 15 km con centro il nido originario hanno permesso di trovare nella primavera 2024 già sei regine di Vespa velutina. Queste erano distanti da poche centinaia di metri ad un massimo di 2.300 metri dal nido originale, confermando ancora una volta la grande capacità d’espansione territoriale di questi insetti, che mostrano ottime potenzialità in termini di sopravvivenza invernale.


L'attività di monitoraggio e comunicazione in corso, essenziale per provare a eradicare e contenere questa specie invasiva che fa preoccupare vari comparti apistici e agricoli, non tralascia l’importanza della salvaguardia degli impollinatori e dell'entomofauna selvatica, soprattutto nelle zone protette: le bottiglie trappola sono state adattate con fori di dimensioni apposite per permettere la massima fuoriuscita possibile degli insetti non oggetto di contenimento e cattura.


Il capillare monitoraggio e lo sforzo umano investito per l’attività nella zona riducono le potenzialità di nidificazione delle regine, ma c'è ancora molto da fare e scoprire. La collaborazione con i portatori di interesse locali, regionali e nazionali è stata essenziale, fondamentale per impostare un eventuale progetto comune di contenimento nel caso l'eradicazione si scoprirà impossibile. Nel frattempo, la squadra d'intervento farà il possibile per proteggere gli impollinatori, l’ambiente, e tutti noi.



Siti utili:
* Attività del BeeLab (UNITO - DISAFA): www.beelab.unito.it
* Come riconoscere Vespa velutina: www.vespavelutina.eu/it-it/vespa-velutina/come-riconoscerla
* Come segnalare la presenza di Vespa velutina (dopo essersi informati sul sito su come riconoscerla): www.vespavelutina.eu

Collaborazioni:
Aspromiele: www.aspromiele.it
CAPT: https://capt-to.org

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